BRISIGHELLA – Marchio e logo brisighellese per la nuova ferramenta

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Nel Borgo chiudono gli esercizi commerciali, ma non si spegne la sfida imprenditoriale. E sabato 1 febbraio la “Ferramenta Brisighellese” ha alzato la serranda in centro storico per sfidare il mercato sotto i tre colli.

Miriam Andreani e Marco Gagliani

Miriam Andreani e Marco Gagliani

In via Roma 22, nello spazio di oltre 100mq, esposto in scansie e scaffali quanto serve ad artigiani, carpentieri, elettricisti, idraulici e muratori, ma anche bricoleure e hobbisti del giardinaggio e del legno. Per questi, un occhio di riguardo, vista la dilagante passione in paese per il restauro di mobili d’epoca.

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Nelle scansie della Ferramenta Brisighellese la scelta di accessori e strumenti spazia tra articoli elettrici, per carpenteria, idraulica, hobbismo e bricolage, casa e giardinaggio.

La gestione è in mano a Miriam Andreani e al ventunenne brisighellese Marco Gagliani. Diplomato, ma finora senza impiego, intraprende quest’esperienza sostenuto dal padre Roberto ‘punto’ dalla malattia di un forte attaccamento al paese contratta dal suocero Francesco Montuschi. Conosciuto da sempre come Meghinét, era fuochista nella cava di gesso Marana per l’impresa Laghi d’Iseo, ma è sempre stato cultore delle ‘cose’ di Brisighella, quelle vecchie che in tempi non ancora sospetti erano dai più abbandonate in soffitte e cantine. Meghinét le raccoglieva e nel tempo sono diventate corposa collezione di memoria di paese: cartoline, riviste, disegni, cartelloni pubblicitari, soprattutto fotografie, documenti e manoscritti. Un escursus di paese, dal 1500 al Novecento, che inscrive il passato di nomi, personaggi, attività, aneddoti e curiosità. Tra le tante spicca il passaporto per l’estero dello storico Antonio Metelli, autore della ‘Storia di Brisighella e della valle di Amone’ (1869), “per portarsi ai bagni di Abano Terme”, rilasciato dal Governo pontificio in nome di papa Gregorio XVI.

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Il passaporto per l’estero rilasciato allo storico Antonio Metelli, autore della ‘Storia di Brisighella e della Valle di Amone’ (1869), “per portarsi ai bagni di Abano Terme”, rilasciato dal Governo Pontificio in nome di papa Gregorio XVI.

Ma dal passato remoto della collezione rivive anche la storia della nuova ferramenta. A proposito, come dire, di destino, è stata bottega del falegname Domenico Tozzi e il mercoledì, giorno di mercato, teneva anche il deposito delle biciclette in una rastrelliera di legno. Suo figlio Stefano è stato fine intarsiatore e collezionista di attrezzi agricoli nella sua casa museo in via degli Asini. Poi, da falegnameria a officina meccanica e concessionaria dei ciclomotori Piaggio e Malaguti di Pietro Assirelli; in seguito, si è trasformata in mini market di genere alimentari, infine in vetrina espositiva di Algheri Arredamenti di Faenza.

Margherita Rondinini

(immagini D.Malpezzi)

BRISIGHELLA – Dino Caneda, il centenario precursore del ritmo slow

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Cento anni anni il 3 febbraio, Dino Caneda è protagonista di una vecchiaia che non viaggia con l’età.

Classe 1914, Dino Caneda è l'unico centenario maschio del territorio brisighellese.

Classe 1914, Dino Caneda è l’unico centenario maschio del territorio brisighellese.

Da centenario sfida il tempo che passa con le consuetudini che sono stile di vita e testimonianza di una singolare dinamicità. Fin da quando era un ragazzo e faceva il garzone di bottega dal barbiere Raniero Piccinini. All’epoca erano ben otto i barbieri a Brisighella e per tutti l’attività era più che fiorente. Imparata l’arte, lavora fino al 1968 col fratello Luigi, Giginé, nella bottega del padre Egisto, sotto al loggiato di piazza Carducci. Col rasoio a mano libera affilato sulla coramella ha fatto barba e capelli a cinque generazioni di brisighellesi, e a tanti clienti che venivano apposta anche da Faenza, perché la sua rasatura durava anche tre giorni senza l’increscioso fastidio della ricrescita.

Nella rosa dei centenari brisighellesi è l’unico maschio e la sua longevità rappresenta un caso raro essendo le donne, in larga misura, a raggiungere il primato dei ‘cento’, addirittura in molti casi a superarlo. È il caso di Paola Bandini, 104 anni di San Cassiano, seguita da Giovanna Frattini, 103, di Fognano; non sono da meno la centoduenne Maria Dalmonte di Marzeno, le centunenni Maria Liverani di Brisighella e Anastasia Bartoli di Fognano; mentre Giovanna Giraldi di San Cassiano e Dina Gentilini di Monte Visano hanno da poco spento le 100 candeline. Per scaramanzia, Caneda non ama fare cenno del suo tempo portato a spasso in maniera egregia. Vive in un alloggio protetto del Comune e ancora oggi le sue giornate di arzillo pensionato sono scandite dalle abitudini e da una flemma anglosassone, forse il segreto della sua longevità.

Abitudinario a casa: niente pane (ha smesso di mangiarlo da quando aveva 27 anni), e cena a base di latte con preparato al gusto di cacao. Consuetudini anche al bar: la sosta al caffè centrale è sempre alle 11.30 per un caffè altissimo e un bicchiere d’acqua che personalmente riempie dal rubinetto del bagno “perché è meno fredda.” Poi la lettura dei quotidiani: cronaca e pagina dello sport, il Bologna è tuttora una ‘fede’; e l’immancabile partita a carte: la memoria non gli difetta ed è lui a dirigere la briscola o il beccaccino. Nella vita, come nel lavoro, è stato un precursore del ritmo slow, ignorando il logorio dello stress: insomma se l’è sempre presa con calma. In molti ricordano ancora che allo scoccare del mezzogiorno, cascasse il mondo, deponeva camice e arnesi del mestiere per andare a pranzo, incurante dei clienti che attendevano in bottega.

Fino a 90 anni guidava l’automobile, ora passeggia per strada fermandosi a osservare: la vista è ancora ottima; unico cruccio è l’udito: “la mia sordità m’impedisce di fare quello che vorrei, ma devo provare un nuovo apparecchio.” Con amici e conoscenti è ricorrente l’interrogativo: “quali sono i vantaggi a diventare anziani” ma per il suo compleanno il Circolo ‘Borsi’, che frequenta dal 1925, ha organizzato per Diné – così da sempre è conosciuto a Brisighella – una festa a sorpresa con una targa ricordo per i suoi cento anni e come premio fedeltà alla sua assidua presenza.

Margherita Rondinini

(immagini D.Malpezzi, M.Zoffoli)

BRISIGHELLA – Monte Romano di notevole interesse pubblico. Vincolo di tutela a eolico e fotovoltaico

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Con decreto ministeriale l’area in località Monte Romano è stata dichiarata di notevole interesse pubblico. E con l’adozione del provvedimento scatta il vincolo di tutela paesaggistica su 2400 ettari circoscritti al Monte, posti all’estremità sud-ovest della provincia di Ravenna, ai confini col Comune di Casola Valsenio e con la provincia di Firenze.

Si conclude così il procedimento mosso a maggio scorso dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici dell’Emilia Romagna, con la proposta della Soprintendenza di proteggere tutta l’area sia dall’eolico (con altezze superiori ai 10 metri) che dal fotovoltaico. Al nuovo vincolo, su un’area già tutelata da Piano regolatore e Piano strutturale comunale, si è sempre opposto il Comune di Brisighella, appoggiato da Coldiretti e altre associazioni agricole, Confartigianato e associazioni del territorio di S.Martino e S.Cassiano.

“Come controparte – spiega l’assessore all’urbanistica di Brisighella, Giovanni Alboni – in prima istanza abbiamo chiesto alla Soprintendenza l’annullamento del provvedimento e, in seconda battuta, di limitarlo ai 400 ettari sulla vetta di Monte Romano, già individuati nel provvedimento come zona di maggior valenza paesaggistica, e dove è presente un osservatorio astronomico.”

Per preservare la loro attività, gli astrofili del gruppo Antares erano già insorti contro l’installazione di pale eoliche e ora il direttore dell’osservatorio di Monte Romano, Enrico Montanari, saluta l’operato della Soprintendenza come “coerente e determinato, a dimostrazione che essa rappresenta ancora un’articolazione imprescindibile della pubblica amministrazione per la tutela del territorio.”

Contrari al provvedimento, l’associazione Coldiretti si schiera contro “un vero e proprio sopruso della Soprintendenza, dichiara il presidente provinciale Massimiliano Pederzoli, imposto con arroganza” e il Comune di Brisighella è intenzionato a prendere posizione contro un vincolo che aggrava l’approvazione di progetti “con l’obbligo di richiesta alla Soprintendenza, aggiunge l’assessore Alboni, anche solo per recintare un campo agricolo o aprire una finestra, altrimenti si rischia il penale.”

L’area presenta oggi un centinaio di abitanti, ma il numero delle utenze è circa il doppio, con abitazioni utilizzate come residenze turistiche e/o seconde case. La zona si sta ripopolando dopo un abbandono nella seconda metà del secolo scorso, e l’incremento di attività agricole rappresenta un vero presidio del territorio a favore di tutta la comunità brisighellese.

Margherita Rondinini

(pubblicato su Il Resto del Carlino, gennaio 2014)

(immagini R.Tabanelli, Antares)

BRISIGHELLA – Il Mago Moretti incanta ancora con carte, bussolotti e anelli cinesi

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NELL’ASSORTIMENTO creativo che variamente diversifica il territorio non poteva mancare un tocco di magia. Giuliano Moretti da 35 anni è per antonomasia il mago di Brisighella.

Ha ammaliato con trucchi e illusioni generazioni di bambini brisighellesi che tuttora incanta con giochi e prestigi, fra corde, carte e scatole magiche. Il suo esordio è avvenuto sui banchi di scuola media, «che allora era il ginnasio — precisa Moretti — matematica e geometria erano le mie materie preferite». La partenza del viaggio straordinario tra logica e magia lo porta, da autodidatta, a imitare i grandi maghi, costruendo in casa gli strumenti non ancora professionali, «copiati da libri specializzati e assemblati alla bell’e meglio con cartone, fogli di giornale e corde».

Giulinao Moretti, il mago di Brisighella, si esibisce in un negozio del centro storico in attesa di essere servito.

Giuliano Moretti, il mago di Brisighella, si esibisce in un negozio del centro storico in attesa di essere servito.

POI LA svolta decisiva, nel 1979, «stimolato dalla curiosità — aggiunge — e dall’apparente leggerezza di confrontarmi con la grande magia, per approfondire gli aspetti simbolici, alchimistici e ludici dell’arte prestigiatoria». In quegli anni frequenta, a Bologna, corsi professionali al club dei giochi di magia e si iscrive all’Albo nazionale dei maghi. La passione cresce travolgendolo nel confronto diretto con i grandi illusionisti che hanno fatto la storia: i maghi Silvan, Toni Binarelli, Giuliano Raimondi, Alberto Sitta, l’illusionista David Copperfield e il mago Casanova.

ANCHE per Moretti era giunto il momento di darsi un nome d’arte. Sceglie lo pseudonimo Mago Janez, contraendo il nome di battesimo Giuliano, «ma col tempo l’ho trovato troppo ‘straniero’ e ho preferito Mago Moretti». Nome che lo identifica tuttora sul territorio e fuori dai confini: dal festival della magia di Russi in onore del grande Mirikoff, l’illusionista di tutti i tempi (originario di Russi, faceva l’orefice), fino in Belgio e Germania, chiamato dai tanti emigrati brisighellesi ad animare feste e anniversari.

IN TUTTE le stagioni la magia è parte imprescindibile dell’abbigliamento del mago Moretti. Carte da gioco e misteriosi bussolotti sono sempre pronti a uscire dalle sue tasche, offrendo sortilegi di ogni genere e in ogni luogo: per strada o nei negozi in attesa di essere servito. Ma i suoi giochi preferiti restano sempre e comunque gli anelli cinesi, le scatole di apparizione, soprattutto le jumbo carte che continuano ad accendere sorprendenti invenzioni illusorie per divertire i più piccoli.

Margherita Rondinini

(pubblicato su Il Resto del Carlino, gennaio 2014)

BRISIGHELLA – Niente più latte ‘alla spina’

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La scure delle chiusure commerciali non risparmia nemmeno l’avviato distributore del latte fresco ‘alla spina’, a fianco dell’ex pesa, in viale De Gasperi.

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Dall’inizio dell’anno si presenta così la baita-distributore del latte ‘alla spina’. I macchinari sono stati rimossi dai proprietari dell’azienda agricola Imoronzano di San Martino in Gattara che gestivano il distributore di latte intero crudo.

Inaugurato il 31 marzo 2007 era gestito da Ivan e Francesco Ceroni che dall’inizio anno hanno cessato l’attività. Il latte proveniva dalla stalla della loro azienda agricola Imoronzano, località San Martino in Gattara, alle pendici di Monte Romano. In mungitura 55 mucche, razza Frisona italiana, pezzata nera, allevate da oltre trent’anni da due generazioni della famiglia Ceroni.

Per avere l’idoneità alla vendita, il latte era sottoposto a regolari analisi igieniche, nella stalla, nella sala mungitura e nei locali di stoccaggio, poi analisi mensili in autocontrollo e specifici prelievi dei veterinari Usl due volte l’anno. “L’esordio fu brillantissimo, racconta Ivan Ceroni, con una vendita giornaliera di oltre 300 bottiglie da un litro di latte intero, crudo, filtrato e refrigerato. La richiesta si è poi assestata l’anno seguente sui 200 litri.” Graduale nel tempo la flessione: “nel 2009 il consumo era già sceso a 150 litri, poi la mazzata finale, dichiara, determinata dall’obbligo di apporre sulle bottiglie la dicitura ben evidente “latte da consumarsi solo dopo bollitura”. Un deterrente per penalizzare la fiorente richiesta dei consumatori verso questi distributori “la grande distribuzione si è ingegnata perché l’Usl ponesse un limite a questa vendita diretta e così la richiesta di latte è calata di un altro 20%; poi in caduta libera fino ad oggi con la vendita di appena 50 litri al giorno. Non c’era più guadagno e da qui la decisione di chiudere.”

Resta l’amarezza degli imprenditori che hanno investito sui macchinari e sulla struttura di legno, con la caratteristica tipologia a baita che li custodiva. Ora è in attesa di essere reimpiegata per qualche altra attività altrimenti sarà rimossa: “non abbiamo ancora avuto richieste, aggiunge Ceroni, ma potrebbe diventare un punto vendita per qualche produttore di orto frutta a ‘km zero’, la posizione è vantaggiosa sia per i pedoni che per gli automobilisti.”

Margherita Rondinini

(pubblicato su Il Resto del Carlino, gennaio 2014)

BRISIGHELLA – Amarezza nella calza della befana Avis

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Epifania sotto i tre colli col sacco della Befana per i figli dei donatori Avis che lascia una punta di amarezza. Dal prossimo mese di febbraio il servizio di raccolta di sangue, intero e plasma, non sarà più garantito a Brisighella.

Alcuni dei figli dei donatori Avis del territorio brisighellese premiati dalla Befana Avis, lunedì 6 gennaio

Alcuni dei figli dei donatori Avis del territorio brisighellese premiati dalla Befana Avis, lunedì 6 gennaio

La decisione è del Consiglio provinciale Avis che nella logica di spending review intende accentrare la raccolta nel centro trasfusionale di Faenza, ma senza entrare nel merito di situazioni particolari, come la sezione brisighellese, strategica per un territorio tanto esteso.

Il presidente Avis Brisighella, Domenico Brunetti

Il presidente Avis Brisighella, Domenico Brunetti

Domenico Brunetti, da più di vent’anni presidente della sezione locale e volontario attivo Avis dal 1972, spiega con rammarico le ragioni di una decisione non condivisa: “Su 18 sezioni della provincia di Ravenna, rientriamo nelle 7 che mantengono una media costante di donazioni, tuttavia dopo l’ultima raccolta di domenica 26 gennaio, cesserà il servizio di prelievo nei locali della Medicina di base, e altrettanto nell’autoemoteca in piazza Carducci, ogni secondo mercoledì del mese. Ci è stato detto che siamo in promiscuità con l’equipe del Progetto Brisighella (da 40 anni monitora la popolazione brisighellese sui rischi di malattie cardiovascolari) e che il nostro servizio si svolge in locali che non sono nostri. Ma tutto ciò avviene da quarant’anni e la nostra sezione è sempre stata a livello provinciale un fiore all’occhiello per la costanza di donazioni.”

Al comprensorio brisighellese (capoluogo e frazioni) appartengono 240 donatori che hanno garantito nel 2012 circa 500 donazioni (sangue intero e plasma), con una leggera flessione (6/7%) nel 2013 presente tuttavia anche nelle sezioni di Ravenna e Faenza. “I nostri donatori rappresentano il comparto agricolo e artigianale al 90/95%, aggiunge Brunetti, fedeli all’appuntamento domenicale che non comporta spese di rimborso per il datore di lavoro.” La decisione del Consiglio provinciale dirotta quindi i donatori al centro trasfusionale di Faenza (a fianco del Pronto Soccorso) ma attivo solo nei giorni feriali.

La proposta inviata al Provinciale Avis, in accordo col sindaco Davide Missiroli, è la richiesta di apertura del centro faentino (ultima domenica del mese) come giornata esclusiva per i donatori brisighellesi. “Siamo in attesa di una risposta, precisa Brunetti, e per agevolare i donatori ho preso contatto con il Centro Volontari di Brisighella per usare i loro mezzi e traghettare i nostri volontari a Faenza. È un modo per contenere le assenze, perché la distanza delle frazioni più lontane inciderà negativamente sulle donazioni con un calo già certo del 50%.”

Margherita Rondinini

© 2014 – Riproduzione riservata

(immagini R.Romagnoli)

articolo pubblicato su Il Resto del Carlino, gennaio 2014

BRISIGHELLA – Memoria storica: dieci anni di vita associativa sulla storia del Borgo

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La Memoria storica ‘I Naldi – Gli Spada’ festeggia il decennale di vita associativa: un risultato importante suffragato dai numerosi iscritti (140) e dalle continue iniziative messe in campo in ambito locale.

L’associazione nata nel 2003 per iniziativa di Velda Raccagni Tredozi prosegue il suo cammino di promozione del passato storico del Borgo “con iniziative che volano alto lungo una rotta d’indirizzo tracciata dal presidente il cardinale Achille Silvestrini”. Anche per il 2014 si confermano uscite editoriali nella collana della Fondazione e borse di studio per tesi di ricerca su Brisighella e il suo territorio.

A tenere vivo il passato del paese tra storia e personaggi di riguardo, di Chiesa, di armi, letteratura e arte, è lo spirito che anima l’associazione, nata nel 2003, e della Fondazione costituita nel 2006, entrambe presiedute dal cardinale Achille Silvestrini. Lo ha detto il vice presidente Egisto Pelliconi all’assemblea annuale di fine anno, domenica 29 dicembre al Teatro Giardino, presentando bilancio consuntivo e programma di eventi per il prossimo anno.

La volontà di non disperdere la memoria di fatti e personaggi che hanno fatto la storia del paese alimenterà, tra le iniziative del 2014, la collana dei Quadri della Fondazione con il volume del ricercatore Davide Righini su architettura, arte e collezionismo nei secoli XVI e XVII degli Spada, in Romagna e a Bologna, casata brisighellese che titola l’associazione insieme alla famiglia Naldi (4mila euro); e una linea editoriale parallela (500euro) con scritti e tradizioni di vita locale che coinvolgano la comunità. Nel preventivo di spesa complessiva (12mila euro) rientra poi la promozione degli intenti associativi nelle giovani generazioni (1.350euro) con una borsa di studio per i ragazzi di scuola media sull’attività di giornalismo (sarà dedicata al giornalista brisighellese Tomaso Morini); e per la Fondazione con una borsa di studio per tesi universitarie su Brisighella e il suo territorio.

La brisighellese Agnese Angioli col vicepresidente della Memoria storica Egisto Pelliconi, il segretario Vincenzo Galassini e la coordinatrice Velda Raccagni.

La brisighellese Agnese Angioli col vicepresidente della Memoria storica Egisto Pelliconi, il segretario Vincenzo Galassini e la coordinatrice Velda Raccagni.

Due le tesi di laurea premiate ex aequo domenica 29 (200euro l’una): l’elaborato della brisighellese Agnese Angioli (nella foto, col vicepresidente della Memoria storica Egisto Pelliconi, il segretario Vincenzo Galassini e la coordinatrice Velda Raccagni) che ricostruisce la storia sociale, politica, religiosa ed economica locale, mettendo a confronto fonti letterarie e documentarie (statuti e rogiti notarili tra tardo Medioevo e ‘400); e il lavoro di Umberto Guerra sul castello di Rontana, struttura militare di primaria importanza per gli equilibri strategico-difensivi della Valle del Lamone, tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XIV. Lo studio ha coinvolto Guerra anche nelle campagne di scavo che da sette anni il Dipartimento di Archeologia dell’Università di Bologna conduce in collaborazione col Comune di Brisighella e il Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola, e con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna, rinnovato per tale finalità anche per il 2014 e il 2015.

Nelle prossime iniziative della Memoria storica ci sarà poi un’esposizione dedicata al pittore futurista, originario di San Cassiano, Achille Lega (3mila euro) e la seconda edizione del Premio Brisighella ‘Dionisio Naldi’. Nel 2013 a ricevere la prima statuetta del condottiero brisighellese sono stati gli imprenditori Angelo Gallignani (alla memoria) e Giuseppe Bentini entrato nel novero dei Fondatori della Memoria storica.

Margherita Rondinini

(immagini A. Leporesi)

BRISIGHELLA – Suggestioni caravaggesche nel viaggio di Maria e Giuseppe

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Rappresentato domenica 22 dicembre, il Presepe Vivente in centro storico, diretto dalla regista Angela Esposito. Il percorso itinerante, che ha toccato all’anfiteatro Spada suggestioni caravaggescheper il secondo anno consecutivo ha coinvolto oltre cento figuranti delle parrocchie del territorio.

Tra loro i giovanissimi delle scuole di catechismo, i piccoli di scuola materna, scout del gruppo ‘Madonna del Monticino’, I Luppoli di Villa Vezzano e il Coro cittadino diretto da Angelo Stefano Soglia.

Impegnati anche quest’anno tanti volontari per la messa in scena del presepe: Protezione civile del CVB, gruppo Alpini ‘Sirio Baldi’ (per la capanna realizzata con canne di bamboo donate da Luigi Ragazzini di Ponte Nono), gli allevatori del territorio che hanno fornito gli animali, e i privati che hanno messo a disposizione i propri mezzi per il trasporto del materiale. Nella cornice della capanna non sono mancati bue e asinello e nei vari bivacchi dei pastori presenti pecore e agnelli e animali di corte: oche, anatre, galline e piccioni. Il Borgo si è fatto capanna rivelando una naturale predisposizione ad accogliere rappresentazioni storiche e sacre.

Il supporto tecnico (audio e luci) è stato assicurato dai giovani di Errano e dai Foto Amatori Brisighellesi. Teatri scenografici dei quadri viventi le piazze Carducci e Marconi per lo svolgimento dei tre quadri viventi (AnnunciazioneVisita di Maria ad Elisabetta e Sogno di Giuseppe), mentre all’anfiteatro Spada è stata rappresentata la Natività.

Insieme alla Sacra famiglia (il Bambino era Vittoria, figlia di Marta e Claudio Morara, direttore artistico delle Feste medioevali di Brisighella), arcangeli, angeli e angioletti, pastori della montagna, della collina e del deserto, le pie donne con sant’Elisabetta e Zaccaria e re Erode con scribi e guardie della corte.
Suggestivo il transito dei re magi col loro corteo di paggi e danzatori e il magio ‘nero’ in portantina calato lungo i camminamenti dell’anfiteatro.

L’iniziativa ha avuto il sostegno economico della banca di Credito cooperativo Ravennate Imolese e l’appoggio di Amministrazione e Pro loco di Brisighella. L’appuntamento è per l’anno prossimo con la terza edizione che non si esclude venga rappresentata il giorno di Santo Stefano, 26 dicembre.

Margherita Rondinini

(immagini A.Leporesi, D.Barberini)

BRISIGHELLA – Aldo Rontini, al Museo Ugonia, con ellittiche memorie di paesaggio

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Sulla scia della tradizione grafica del litografo brisighellese Giuseppe Ugonia, al Museo civico inaugura, sabato 14 dicembre alle ore 18.30, la mostra “Aldo Rontini: memorie tra Faenza e Marradi”.

San Ruffillo: uscita a Piolo...nella stagione estiva, stare sdraiato nel verde del colle Piolo per guardare il cielo azzurro con qualche traccia bianca d’aereo.

San Ruffillo: uscita a Piolo…nella stagione estiva, stare sdraiato nel verde del colle Piolo per guardare il cielo azzurro con qualche traccia bianca d’aereo.

L’esposizione è un viaggio di ricordi dell’artista e scultore (vive a Faenza ma è di origine brisighellese essendo nato a Sant’Eufemia) con trenta elaborati a matita, di formato ellittico e corpose didascalie poetiche, che alludono a piccoli fatti, memorie e ricordi d’infanzia dell’autore, mescolate a riferimenti di luoghi e particolari situazioni. “Anche per questa fusione d’interesse, fra arte e territorio – dichiara Franco Bertoni, architetto e direttore artistico del Museo – l’allestimento è sembrato particolarmente significativo.” Nelle nuove scelte espositive del Museo, gli ambienti del secondo piano continuano ad aggiornarsi in percorsi contemporanei, sempre con artisti di Romagna, mentre è permanente al primo piano l’antologica dedicata al Novecento storico del litografo brisighellese Giuseppe Ugonia.

Dopo le piccole nature morte di Nedo Merendi e il viaggio figurativo sulla Faentina di Cesare Reggiani (sulle orme dell’itinerario storico di Felice Giani), sempre curato da Franco Bertoni, si apre al pubblico questo nuovo percorso, visibile fino al 30 marzo 2014. Nel corpus espositivo in bianco e nero, tra elaborati del passato e recenti creazioni, permane la ricerca di riferimenti grafici nei flash back dell’artista, con illuminazioni che rimandano all’arco della sua vita, “piccole e grandi emozioni, infantili e adulte, tra riferimenti a opere scultoree già realizzate o in fieri” legate all’infanzia e a ricordi personali sintetizzati in disegni poetici, e traslazioni nel mondo dell’arte vocate al ricordo e alla memoria “come umanizzate costellazioni.”

Margherita Rondinini

© 2013 – Riproduzione riservata

BRISIGHELLA – Meraviglie del Natale tra presepi in movimento, arte e decori

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Natale sotto il segno della cometa Ison, forse sopravvissuta al suo incontro ravvicinato col Sole, intanto per l’avvento il Borgo ha già acceso le luminarie come segno di festa, in piazza Carducci è ‘spuntato’ il tradizionale abete, la Via degli Asini diventa vetrina con Il mercatino di Natale e alla Galleria comunale, da domenica 8 fino al 29 dicembre, decori e arredi con arte e stile a cura della Stamperia Bertozzi e FioriLuna; ma sono prossime a partire altre iniziative, mostre e allestimenti, che punteggeranno le festività fino all’Epifania.

Particolare della natività nel grande presepe in movimento allestito nella chiesa di Santa Croce in via Spada.

Particolare della natività nel grande presepe in movimento allestito nella chiesa di Santa Croce in via Spada.

Quinte teatrali, effetti atmosferici, natività e presepi in movimento. In via Spada, la chiesa di Santa Croce si trasforma in allestimento temporaneo, dall’8 dicembre fino a dopo Epifania, con un percorso a scoperta di presepi creati ad hoc per Brisighella dagli artisti Gualtiero Grilli e Antonino Melara. Da Lugo, città di origine, per il secondo anno si spostano nel Borgo per mostrare il loro artigianato artistico, che porta col fascino del presepe un messaggio forte di valore cristiano. La mostra è aperta domenica 8141521 e 22 dicembre dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. Il giorno di Natale, 25 dicembre, dalle 15 alle 19; invece dal 26 dicembre al 6 gennaio 2014, tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19. In Santa Croce è in mostra un presepe meccanico di grande formato (30mq) il Borgo delle meraviglie.

Alcuni dei personaggi che animano la scenografia presepiale con micromovimenti realizzati dagli artisti-artigiani Gualtiero Grilli e Antonino Melara.

Alcuni dei personaggi che animano la scenografia presepiale con micromovimenti realizzati dagli artisti-artigiani Gualtiero Grilli e Antonino Melara.

Realizzato in sughero e legno, riproduce in miniatura la vita del paese, con effetti di pioggia, tuoni e lampi. Nell’impianto si avvicendano i movimenti di artigiani e abitanti come in un mercato di un tempo. Sono circa 60 i personaggi (dai 15 ai 30 cm di altezza) animati da micromovimenti a seconda delle diverse situazioni. Hanno mani, testa e gambe in terracotta, mentre il fusto è costituito da fili di ferro collegati a meccanismi che li rendono più o meno mobili. Anche la vestizione dei personaggi è eseguita dagli artigiani-artisti: i tessuti sono presi da campionari di alta moda e trattati a seconda dei diversi ruoli, fino a ottenere un effetto agée. Già esposto l’anno scorso, il grande presepe meccanico è quest’anno migliorato e fortemente modificato “abbiamo aggiunto altri personaggi, spiegano, figure di artigiani e mestieranti, particolari e dettagli che ne hanno ricostruito l’ambientazione, più ricca e rinnovata nella complessa scenografia.”

Il presepe statico allestito quest'anno nella sacrestia della chiesa di Santa Croce.

Il presepe statico allestito quest’anno nella sacrestia della chiesa di Santa Croce.

Del tutto inedito e con svolgimento quasi teatrale è invece il presepe statico (oltre 20mq) proposto quest’anno e accompagnato dall’effetto di una nevicata. È allestito nella sacrestia della chiesa, una delle più antiche di Brisighella (XVI sec), già oratorio della Confraternita di Santa Croce, dove è ancora presente un Compianto sul Cristo morto: un singolare gruppo scultoreo di otto statue in terracotta policroma, spiega Cristina Di Biase nell’introduzione all’opera, inserita tra i ‘mortori’ realizzati in gran numero nell’area emiliano romagnola, fra la fine del secolo XV e l’inizio del XVI.

Il Compianto sul Cristo morto nella cappella, a destra, all'ingresso della chiesa di S.Croce.

Il Compianto sul Cristo morto nella cappella, a destra, all’ingresso della chiesa di S.Croce.

A cornice dei due importanti impianti presepiali, una decina di piccoli presepi e gruppi di natività sono collocati all’interno della chiesa e due esterni sono addossati alla facciata. Il Borgo si fa capanna e la stessa via Spada sarà illuminata con effetti particolari “per il visitatore è un richiamo in più per raggiungere la mostra (ingresso a pagamento) attratto anche dalle curiose gabbiette lungo la via, con animali di corte, anche una civetta, appese ai lampioni, in prossimità della chiesa.”

Margherita Rondinini

(foto I.Cantoni)

© 2013 – Riproduzione riservata