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Brisighella, Coldiretti, Confartigianato, Davide Missiroli, geosito, Margherita Rondinini, Massimiliano Pederzoli, Ministero dei Beni Culturali, monte romano, normative comunali, osservatorio astronomico, pale eoliche, Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici, strada forestale
Brisighella difende le pale eoliche, e il Comune fa sentire la sua voce dopo che alla Conferenza dei Servizi, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (Province di Ferrara – Ravenna – Forlì/Cesena – Rimini) aveva dato parere negativo per installare a Monte Romano 7/8 pale eoliche di altezza variabile tra i 15 e i 35 metri. Annunciava poi la proposta di notificare un vincolo di tutela paesaggistica allargato a circa 2400 ettari circoscritti al Monte: verso sud, tra la provincia di Firenze, via Valnera, parte di via Monte Romano e la S.P.302 Brisighellese; e a nord, tra la S.P.302 Brisighellese, via Corneto, via Fornazzano e parte della strada forestale Canova dei Topi.
Immediate le reazioni del sindaco Davide Missiroli e del presidente provinciale Coldiretti, Massimiliano Pederzoli a questa ulteriore limitazione su un’area già interessata da provvedimenti di tutela paesaggistica che “aggraverebbe l’approvazione di progetti innovativi e di sviluppo economico – dichiara il Sindaco -. La Soprintendenza e il Ministero dei Beni Culturali mettono vincoli e poi non hanno i soldi per sistemare le emergenze già tutelate.”
Un centinaio gli abitanti dell’area interessata, ma il numero delle utenze è circa il doppio con residenze turistiche o seconde case. Dopo un abbandono nella seconda metà del secolo scorso, si sta lentamente ripopolando, con incremento delle attività agricole. Le vigenti normative comunali, persone e realtà imprenditoriali del luogo hanno finora mantenuto il geosito in maniera idonea, anche in assenza di un aggiuntivo vincolo “che appare strumentale – aggiunge Missiroli – alla sola limitazione d’impianti eolici non graditi ai gestori dell’Osservatorio, unico oggetto estraneo al contesto rurale e al paesaggio che la Soprintendenza vorrebbe tutelare.”
In pratica, l’insieme restrittivo di provvedimenti nel tempo renderebbe una porzione significativa del territorio comunale, avulso da qualsiasi investimento e presenza di comunità “innescando un pericoloso degrado e percorso di costi alla collettività – chiosa Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti – e alla propria vita sociale ed economica, già da tempo in perfetto equilibrio.” Da qui la richiesta congiunta di revocare l’annullamento del vincolo, insieme ad altri sindacati agricoli, Confartigianato e associazioni del territorio di S.Martino e S.Cassiano.
Nella querelle giunge la replica dell’associazione Astrofili Antares che gestisce l’Osservatorio: “Accusare la Soprintendenza di porre vincoli strumentali suona come un’offesa – spiega Angelo Venturelli, presidente pro-tempore – l’installazione di svariate pale sarebbe uno sfregio irreparabile a un patrimonio paesaggistico unico sul versante ravennate del crinale tosco-romagnolo. L’Associazione cerca solo di tutelare la propria attività didattica, di divulgazione e di ricerca che svolge da oltre 15 anni all’osservatorio richiamando ogni anno migliaia di visitatori.”
Margherita Rondinini
© 2013 – Riproduzione riservata
(pubblicato su Il Resto del Carlino, settembre 2013)